“Il pensiero liberatore”
Si terrà martedì 28 maggio la presentazione de “Il pensiero liberatore” edizioni perUnaltracittà, l’ultimo libro di Gian Luca Garetti, medico e attivista, redattore di Fuori Binario e de La Città invisibile.
🕠 Martedì 28 maggio, ore 17.30
🧭 Cortile di Fuori Binario in Piazza Tasso, Firenze
🚩 Ingresso gratuito
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Con l’autore discuteranno Elisa Degl’Innocenti, attivista di Manitese, counselor ad indirizzo psicosintetico, genitore affidatario, e Stefano Viviani, counselor e formatore in psicosintesi, insegnante, filosofo, scrittore, ideatore dei gruppi Almapolis. Introduce Ornella De Zordo.
Nel libro si affronta il tema di come generare una nuova sintonia con se stessi e con le persone che ci circondano, per contrastare l’ubiquo odio indifferenziato, per provare a guarire la nostra umanità in cui pubblico e privato, dimensioni che coesistono in ognuno di noi, sono invece sempre più separate. Si parla di una innovativa pratica meditativa di gruppo, del tutto laica, per far pace con se stessi sia a livello psicologico che spirituale e contemporaneamente fare mondo insieme.
Il testo nasce da più di venti anni di esperienze di medit/azione diffusa dell’autore nei gruppi dienmormodou, strana parola che proviene dal mettere insieme i nomi di Samb Modou, Diop Mor e Idy Diene, i tre senegalesi barbaramente uccisi a Firenze dalla riemersione del fascismo.
Tanti sono gli argomenti trattati negli undici capitoli di cui è composto il libro: dall’inconscio, alle ultime scoperte delle neuroscienze, all’ipotesi di un minimo comun denominatore fra mistica, meditazione e sostanze psichedeliche; all’ascolto profondo, al ‘silenzio insieme’ come possibile modalità di cura di sé. Dalla ricerca di un’altra spiritualità, a viaggi verso diversi stati di coscienza. Nell’ottavo capitolo, il tema è la molteplicità, e l’invito ad abbandonare l’ideologia dell’individuo maschio, ‘sano’, bianco, unidimensionale, cosciente, e razionale.
Due scintille illuminano l’ultimo capitolo, Gloria E. Anzaldùa, scrittrice, poeta, teorica femminista-queer ed Etty Hillesum, la ragazza olandese ispiratrice di questo libro, che morì nei forni crematori di Auschwitz. Di fronte alla morte ormai certa in un campo di sterminio, nei due ultimi anni della sua giovane vita, Etty riesce ad ampliare la propria mente, non isolandosi nella propria individualità, ma aprendosi alla relazione con gli altri, progettando un mondo migliore possibile.