Fairphone

Secondo il report Digital 2023 almeno 5,44 miliardi di persone usano un cellulare. Su una popolazione mondiale che ha superato gli 8 miliardi, si tratta di circa il 68% degli umani. Una crescita continua ed esponenziale che, non solo ha cambiato la nostra vita individuale, sociale e lavorativa ma ha anche causato invitabili problemi sull’ambiente. Basti pensare che, dei circa 1,5 miliardi di telefoni portatili venduti ogni anno, solo il 20% viene riciclato. Ma non si tratta solo di un’enorme massa di rifiuti elettronici, quanto anche di un altissimo prezzo da pagare sul versante dei diritti umani: per ottenere a poco prezzo i minerali e le terre rare di cui abbiamo bisogno per produrre questi oggetti (diventati per noi praticamente indispensabili), nelle miniere vengono continuamente violati i diritti dei lavoratori che spesso sono bambini. 

In questo contesto, dal 2010 esiste una compagnia di smartphone in Olanda, che produce il Fairphone, arrivato adesso alla versione numero 5 (acquistabile anche i Italia dal loro sito web). L’obiettivo della Fairphone (come dice il nome stesso: fair significa “giusto” in inglese) è proprio quello di creare e vendere uno smartphone “equo-solidale”.

Possibile? Un po’ come è accaduto con il tentativo di creare una filiera più “etica” per i diamanti e le pietre preziose, Fairphone dichiara di acquistare le materie prime al prezzo di mercato reale, disincentivando lo schiavismo e il mercato nero e sostiene che oltre il 70% di materiale usato per il loro smartphone è equo o riciclato. “Per ogni Fairphone 5 acquistato – scrive l’azienda sul suo sito web – diamo nuova vita a un telefono o ricicliamo la stessa quantità di rifiuti elettronici, bilanciando al 100% il peso del materiale elettronico che immettiamo sul mercato. Per garantire al tuo telefono la neutralità dei rifiuti elettronici”. Per quanto riguarda i diritti dei lavoratori che lo producono, Fairphone dichiara: “Ogni Fairphone 5 sostiene direttamente gli operai che l’hanno realizzato con un bonus integrativo del salario minimo di 2,63 dollari. Per ogni telefono, contribuiamo a creare un mondo in cui i lavoratori ricevono un trattamento equo, uno stipendio adeguato dandogli modo di essere orgogliosi di ciò che fanno”.

Sul sito, in nome della trasparenza, è possibile poi controllare dove i telefoni vengono prodotti e assemblati in tutte le sue parti.

Il punto di forza principale del Fairphone è però il Fairphone stesso. SI tratta infatti di un apparecchio modulare le cui componenti principali sono la scheda madre, la batteria, la fotocamera e lo schermo. Quando uno di questi “moduli” si guasta può essere sostituito –semplicemente e da soli – ordinando il ricambio. Il prezzo sul mercato è di 699 euro (non economico dunque), garantito 5 anni un supporto per l’aggiornamento del software (Android) fino al 2031. Fairphone inoltre afferma che la batteria manterrà almeno l’80% della sua capacità originale per più di 1.000 cicli di ricarica completa, mentre una sostituzione o un ricambio costa circa 40 euro (così come la fotocamera base).

Fairphone è dunque davvero un cellulare che possiamo considerate etico e solidale? Sicuramente si tratta del tentativo di un’azienda di rendere più trasparente il costo reale e ambientale di quello che producono e quindi sensibilizzare anche ad un consumo più consapevole e duraturo. Secondo i dati diffusi dall’azienda oggi Fairphone viene utilizzato da circa 100mila persone. 

Autore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *