Airbnb a Firenze, abitanti di passaggio e cittadini ostaggio

A guardare la cartina vengono i brividi. Ogni alloggio Airbnb è rappresentato da un puntino rosso se è un appartamento e da un puntino verde se è una stanza. Più ci si avvicina al centro storico di Firenze, patrimonio dell’Unesco, più il colore si fa intenso, fino a diventare un’unica macchia indistinta.

I dati sono contenuti sul sito insideairbnb. com, che monitora a livello globale l’impatto della piattaforma di affitto turistico sulle comunità residenziali. La mappa è aggiornata in tempo reale e, nel momento in cui andiamo in stampa, a Firenze città ci sono oltre 10mila vani affittati con questa piattaforma. Di questi, il 78,5% sono interi appartamenti e solo il 20% sono stanze singole.

Questo significa che, all’interno del perimetro delle mura medievali, la città è in mano ai turisti, con tanti saluti a quanto ci eravamo ripromessi in pieno Covid. Ricordate? Firenze deve riconvertire la propria attività, lo stop al turismo non può metterci più in ginocchio, i residenti devono tornare a popolare il centro ecc.

Sul sito, oltre ai dati, si legge un commento: “A seconda del tipo di camera e dell’attività, un annuncio Airbnb residenziale potrebbe essere più simile a un hotel, disturbare i vicini, portare via alloggi, oppure essere affittato illegalmente”. È chiaro che ormai siamo lontani anni luce dall’idea di scambio casa con cui è nata questa piattaforma. Siamo di fronte a un affare milionario, spesso esentasse. Gli alloggi messi a disposizione non sono più l’appartamento comprato per il figlio che ora è a studiare all’estero o magari la seconda casa da affittare in bassa stagione. No, il sito parla chiaro, nel 65% dei casi si tratta di host che hanno più appartamenti, anche se magari si presentano come realtà familiari, a partire dal nome. “Edoardo e Michela” per esempio sono in cima alla lista, con ben 169 appartamenti, difficile che si tratti di una giovane coppia che affitta la casa acquistata per il figlio, in attesa che diventi grande.

Insomma, in poche parole, Firenze è ostaggio del turismo mordi e fuggi e il suo centro storico si è trasformato in un enorme hotel con tante stanze più o meno grandi, gestite a volte direttamente dai proprietari, trasferitisi in zone più accoglienti e meno costose della città, a volte da veri e propri gruppi imprenditoriali.

Quali siano le conseguenze sulla comunità residenziale lo vediamo tutti i giorni.

Il centro di Firenze è una non città, dove tutto è in funzione del turismo: negozi, spazi pubblici, strade, piazze, bar. La marginalità viene spinta fuori dalle mura, i residenti fuggono e i prezzi sono così alti che per un non-turista è difficile spendere il proprio tempo libero all’interno dell’area Unesco.

Un affare milionario quello degli affitti brevi, che contribuisce in maniera sostanziale alla gentrificazione, senza portare alcun beneficio alla munità, neanche in forma fiscale, visto che, sempre secondo i dati di Inside Airbnb, il 90,4% degli alloggi sono affittati senza alcuna licenza.

1 marzo 2023

airbnb firenze

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