Sperimentazione animale, un’altra scienza è possibile

(di LORENZO GUADAGNUCCI e CAMILLA LATTANZI) Quasi cinquant’anni fa, nel 1976, usciva il libro di Hans Ruesch “Imperatrice nuda”, ossia la prima, importante critica della vivisezione – o sperimentazione animale che dir si voglia – e dell’etica scientifica che la legittima.

Passati tanti anni, almeno due elementi di critica del “sistema sperimentazione animale” si sono consolidati: da un lato l’eccezione etica, la visione cioè di una comune appartenenza – animali umani e no – a un’unica avventura sul pianeta Terra, il mistero chiamato vita, con la conseguente impossibilità di considerare gli animali non umani nella “disponibilità” dei ricercatori; dall’altro lato, lo sviluppo di forme di sperimentazione scientifica più moderne e tecnologicamente avanzate, senza l’impiego di animali.

Il confronto è dunque sempre più aperto, per quanto la maggioranza degli scienziati – tutti peraltro formati nel sistema “tradizionale” – continui a ritenere la sperimentazione animale necessaria e moralmente accettabile.

Molte cose stanno cambiando rispetto a mezzo secolo fa, come dimostra una notizia che arriva dagli USA, dove il presidente Biden ha firmato una legge – il “FDA Modernization Act 2.0” – che non prevede più l’obbligo di sperimentare i farmaci sugli animali prima di testarli su volontari umani. La legge non vieta i test sugli animali, ma consente di praticare forme di sperimentazione alternativa, dalle simulazioni al computer alla tecnologia che utilizza microchip per riprodurre l’interazione fra il farmaco e l’organo umano.

Non è ancora la rivoluzione perorata da Ruesch ma è la conferma che un’altra scienza è possibile.

1 marzo, 2023

Hans Ruesch “Imperatrice nuda”


http://restiamoanimali.it/

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